Il Rinascimento delle grotte. Natura, arte e architettura fra Italia e Francia nel Cinquecento

a cura di  Polo museale della Toscana, Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, Università per stranieri di Siena, École Pratique des Hautes Études (Sorbonne)

in data 07-06-2019


Il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, il Polo museale della Toscana, l’Università per stranieri di Siena, l’École Pratique des Hautes Études (Sorbonne), nell’ambito delle iniziative celebrative per il Cinquecentenario di Cosimo I e Caterina de’ Medici, presentano il numero monografico della rivista scientifica del Dipartimento di Architettura Opus incertum interamente dedicato a “Il Rinascimento delle grotte. Natura, arte e architettura fra Italia e Francia nel Cinquecento”.
Introduce l’incontro Stefano Casciu, direttore del Polo museale della Toscana, insieme agli interventi di: Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, Carmelo Occhipinti, professore di storia della critica d’arte dell’Università di Roma “Tor Vergata”, alla presenza dei curatori del volume: Emanuela FerrettiSabine FrommelAlessandra GiannottiMarco Mozzo.
Il volume raccoglie i contributi del convegno, ospitato dall’Accademia della Crusca il 22 febbraio 2018, che ha indagato la storia delle grotte artificiali nel Rinascimento in rapporto ai modelli di ispirazione, alla loro circolazione in Europa, alle maestranze, alle tecniche idrauliche e costruttive adottate e presenta per la prima volta gli esiti del complesso restauro all’impianto idraulico della Grotta degli animali della Villa medicea di Castello, diretti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Firenze, terminato nel febbraio 2019.
Oltre alle vicende conservative che si sono succedute nel corso dei secoli, il volume illustra con un ricco apparato iconografico le novità scientifiche, gli interventi svolti e le campagne diagnostiche effettuate.

La Grotta degli animali o del Diluvio, fra le più celebri in Europa, progettata da Niccolò Pericoli detto il Tribolo intorno al 1540, ha un ruolo simbolico centrale nella complessa e straordinaria iconografia del giardino realizzata per esaltare il ruolo pacificatore ed il dominio illuminato sulla Toscana del nuovo governo di Cosimo I de’ Medici.

Il progetto originale si trasformò poi nel corso del Cinquecento, con l’apporto di altri architetti e scultori della corte medicea, tra cui Giorgio Vasari, Bartolomeo Ammanati e il Giambologna e con successivi interventi e restauri sino alla fine del Settecento.  Al suo interno, in tre grandi nicchie si trovano vasche marmoree, dominate da gruppi scultorei di animali, incorniciate da ricche decorazioni parietali con maschere e fregi di pietre colorate e conchiglie.

Oggi al termine del restauro dopo oltre due secoli l’acqua è tornata a zampillare dai 104 punti di caduta posti nella volta al di sopra delle vasche riportando all’originario splendore il complesso sistema di giochi d’acqua e sonorità che ha incantato i visitatori fin dal XVI secolo.

Michel de Montaigne, dopo aver visitato Il Giardino di Castello nel 1580-1581, così descrisse la grotta nel suo “Journal du voyage en Italie“: “In questo luogo, esiste una bella grotta dove, raffigurati al naturale, si vedono animali d’ogni specie che spruzzano l’acqua di dette fontane chi dal becco, chi dalle ali, chi dagli artigli o dalle orecchie o dal naso”

 

ORARI
LUN
MAR
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GIO
VEN 07-06-2019, ore 16,00-18,00
SAB
DOM
BIGLIETTI
Gratuito

senza prenotazione

Informazioni e Contatti

La presentazione avverrà presso il Dipartimento di Architettura, Santa Teresa/ Galleria, Piano terra
via della Mattonaia, 14, Firenze
Venerdì 7 giugno 2019, dalle ore 16 alle ore 18

Contatti:

pm-tos.comunicazione@beniculturali.it

marco.mozzo@beniculturali.it

fabrizio.vallelonga@beniculturali.it